Ieri una mia amica, sapendo quanto mi piacciono gli animali, mi ha prestato un piccolo libricino. Si intitola " MEMORIE DI UN ELEFANTE" ed è stato scritto da suo zio Ennio Facchin che ha raccolto in questo libro numerose storie e leggende sugli animali.
Ve ne scrivo qualcuna, quelle che mi sono piaciute di più, con la speranza che verranno gradite....
LA CAGNETTA
Prima del grande diluvio, l'uomo lavorò molti giorni per preparare il suo campo di mais.
Ma la Vecchia dai capelli bianchi distrusse la sua opera dicendogli : mancano pochi giorni alla fine del mondo; ti dirò come salvarti.
Gli indicò un grande albero e gli disse di costruire con quello, una canoa col tetto, per ripararsi dalla pioggia del grande diluvio.
Dopo cinque giorni di lavoro, la canoa fu pronta e la Vecchia dai capelli bianchi disse all'uomo di portarle il fuoco ed una cagnetta.
L'uomo tornò con ciò che gli era stato chiesto, ma anche diversi semi di zucca, di fagioli, di mais; portò pure alberi, piante, uccelli ed altri animali.
Durante il diluvio navigarono per cinque giorni ( che a quei tempi erano come cinque anni ) e alla fine si posarono sulla terraferma.
Nella nuova dimora, la fedele cagnetta aspettava l'uomo dopo il lavoro; e lo guardava mentre mangiava le calte tortillas di mais, già pronte in tavola.
L'uomo non riusciva a capire chi gli preparasse il cibo e un bel giorno si appostò vicino a casa, invece di andare a lavorare nei campi.
Vide così che dal camino usciva del fumo e che dalla porta usciva una giovane donna nuda, che andava a bagnarsi nel fiume.
Entato in cucina, trovò il fuoco acceso, e stesa per terra la pelle della cagnetta, che egli gettò nel fuoco. Subito udì un pianto di donna provenire dal fiume. L'uomo corse a vedere cosa stava accadendo e scorse la giovane donna che piangeva dal dolore delle scottature.
La riportò a casa in braccio, per curarle le ferite e le disse : d'ora in poi sarai la mia sposa; mi preparerai da mangiare e dormirai con me.
Secondo la mitologia Huicol, da questa donna-cagnetta ha avuto origine il genere umano.
ENNIO FACCHIN